Mediterranean Economies 2023
The impact of the Russia-Ukraine war in the Mediterranean region: the socio-economic consequences
edited by Salvatore Capasso and Giovanni Canitano
Over the last three years, the world's economies have grappled with three major challenges: the COVID-19 pandemic, a significant rise in inflation, and the Russia-Ukraine conflict, which has increased geopolitical tensions. These shocks have had significant negative effects on global economic growth prospects. However, the impact has been uneven, with notable variations, particularly among Mediterranean countries. Fear-driven market responses have deeply affected food and energy supplies. The Russian-Ukrainian conflict caused a rapid surge in wheat prices, hitting levels last seen in 2008. This crisis has extended to higher oil and gas costs, increased transportation and insurance expenses, trade instability, and port disruptions. Bank transfer restrictions with Russia have worsened economic conditions. Globally, the recession amplified economic downturns, decreased employment, transportation, and productivity, resulting in severe disruptions across supply chains. One potential silver lining in the inflation, particularly in commodities like fuel, is that it may compel governments worldwide to seek energy security through sustainable solutions aligned with the United Nations' 2030 Agenda. The Mediterannean Economies 2023 is a collection of essays that analyses the economic, political and social effects of the Russia-Ukraine war in the Mediterranean area.
Mediterranean Economies 2021-2022
The Mediterranean after the Calamity: Economics and Politics in the Post-Pandemic World
edited by Salvatore Capasso and Giovanni Canitano
The coronavirus pandemic has shocked the world and its consequences will last for many years. The enormous costs of the pandemic will only be known ex post. While some people will have lost nothing, others will have lost everything, sometimes even their lives. On the positive side, most governments around the globe have started to design optimal policies to face the incredible challenges that lie ahead for the humanity. The geopolitics of the world will change as a result of increasing tensions and conflicts between the great powers such as the United States, China and Russia. The competition between democracy and authoritarianism will intensify; the synergy of market and state will be transformed. It will be particularly dangerous to see two sides of the same coin as alternatives: neoliberal capitalism versus populist capitalism. The Mediterranean Economies 2020 is a collection of essays that analyses the economic, political and social effects of the pandemic on the regions of the Mediterranean area. The results of the investigation carried out highlight that chance for a better future could be created by a gradual transition to a new pragmatism, a strategy of moderation in economic matters, and development that is sustainable on three levels - economic, social and ecological. The pandemic is an enormous challenge for the social sciences, because old ways of thinking often prove useless for analyzing and explaining new scenarios.
Mediterranean Economies 2020
Mobility of productive factors in the Mediterranean as a driver of development
edited by Salvatore Capasso and Giovanni Canitano
Factor mobility is the soul of the market and the engine that allows economic systems to grow and flourish. Driven by endogenous forces, factors of production – when free to move – flow towards investments offering higher returns, ultimately boosting productivity and growth. And the greater are the differences in returns, the greater is their impact on productivity. The Mediterranean is an area of large inequalities and of major economic and demographic differences, not only between its northern and southern shores, but also within countries and between regions. Here, more than elsewhere, lack of factor mobility undermines growth and development in the entire area. Mediterranean Economies 2020 is a collection of essays that analyse the nature and effects of factor mobility in the Mediterranean. The collection focuses on the socio-economic impact of human capital mobility in the labour market and the specific features of Mediterranean migrations. The book also offers insights into key aspects of goods mobility: the importance of logistics and port infrastructures in the Mediterranean and the dynamics of trade in the basin in recent years.
Mediterranean Economies 2020 is the continuation of the long-standing Rapporto sulle Economie del Mediterraneo, providing an annual overview of the political and economic conditions in the area. Whilst focusing on mobility, this year’s report also describes the impact of the coronavirus pandemic on the economies of the basin, and outlines possible scenarios for recovery.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2019
a cura di Salvatore Capasso
Partendo dai risultati e dalle questioni aperte del convegno intitolato «Mutamenti climatici, crisi socio-economiche e (in)sicurezza alimentare: un Mediterraneo in transizione» organizzato dall’Istituto di Studi sul Mediterraneo in memoria di Eugenia Ferragina, esperta di geopolitica e curatrice fino al 2018 del Rapporto sulle economie del Mediterraneo, l’edizione 2019 si concentra sul tema dell’ambiente e analizza in particolare il legame esistente tra ambiente, crescita economica e stabilità politica nel Mediterraneo. In un contesto caratterizzato dalla scarsità di risorse fondamentali per lo sviluppo umano, come acqua e terra coltivabile, e da una forte pressione antropica sulle risorse, il cambiamento climatico assume sempre più il ruolo di variabile determinante nell’amplificare i fattori di crisi dell’area come crisi idrica, insicurezza alimentare e flussi migratori, tutti elementi che contribuiscono a incrementare l’instabilità interna che rischia di ripercuotersi su tutti i paesi della regione mediterranea.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2018
a cura di Eugenia Ferragina
L’edizione 2018 del Rapporto sulle economie del Mediterraneo analizza in particolare l’impatto delle disuguaglianze economico-sociali, degli squilibri territoriali e dei cambiamenti strutturali nei mercati del lavoro sulle migrazioni mediterranee. La profondità e l’estensione della crisi politica che ha investito l’intera area hanno infatti cambiato radicalmente lo scenario in base al quale la politica d’integrazione euromediterranea è stata concepita e attuata. Preso atto di ciò, il Rapporto getta le basi per lo sviluppo di nuovi modelli di analisi e di orientamenti politici in grado di rispondere alle drammatiche sfide che le regioni mediterranee stanno affrontando. In un ambiente fragile e conflittuale, in cui le variabili economiche e politiche sono strettamente correlate e si rafforzano a vicenda, è necessario un approccio multidisciplinare per rappresentare in un quadro generale le determinanti strutturali della migrazione: squilibri, cambiamenti climatici, disoccupazione, debolezza delle istituzioni, carenza di governance, mancanza di efficaci politiche redistributive. Per porre rimedio a questa situazione occorre rafforzare la coesione territoriale, ridurre i divari di reddito e migliorare l’accesso delle aree marginali alle infrastrutture di base: tutti obiettivi a lungo termine, per i quali è necessario costruire un modello di sviluppo inclusivo, in grado di garantire le stesse opportunità di istruzione e lavoro ai giovani e alle donne.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2017
a cura di Eugenia Ferragina
Alla vigilia di sviluppi internazionali e globali destinati a influenzare l’area mediterranea, e in particolare le zone più direttamente colpite da conflitti e povertà, il volume offre un’analisi politico economica aggiornata dello stato della regione. Le modificazioni del mercato del lavoro, anche alla luce della perdurante crisi economica e delle profonde trasformazioni demografiche degli ultimi decenni; l’alto tasso di disoccupazione giovanile - in particolar modo femminile - non solo nelle fasce di popolazione scarsamente scolarizzate, ma anche fra i laureati; il fenomeno della fuga di cervelli, che genera emigrazione nei paesi dell’Europa meridionale, a loro volta caratterizzati da un forte flusso migratorio in entrata, sono alcuni dei temi chiave. Le sfide che essi impongono alla cooperazione internazionale sono molteplici, dal promuovere occupazione stabile, al gestire le emergenze «strutturali» delle migrazioni. Le nuove strategie di policy, fra cui il piano dei Migration Compact lanciato dall’Unione europea, costituiscono uno sforzo importante per una migliore gestione dei processi migratori indotti dalla mancanza di lavoro. Nuove opportunità di sviluppo vanno cercate nella diffusione della green economy, a patto che si riesca a promuovere politiche integrate d’investimento in innovazione e in formazione professionale.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2016
a cura di Eugenia Ferragina
Anche quest’anno il Rapporto fornisce informazioni, dati aggiornati e linee interpretative sui recenti avvenimenti. Dopo un’introduzione di carattere generale, ampio spazio è dedicato all’analisi dei cambiamenti intervenuti nello scenario politico: il progressivo disimpegno degli Stati Uniti dal Mediterraneo, la fase di destabilizzazione dell’area con la crescente contrapposizione tra mondo sunnita e mondo sciita, la crisi del progetto d’integrazione euromediterranea. Un ampio focus è dedicato al fenomeno delle migrazioni, indagato sotto vari aspetti: il ricambio tra ingressi e uscite nel mercato del lavoro, che fa dell’accoglienza dei migranti una forma di riequilibrio demografico tra le due rive del bacino; gli elementi che caratterizzano il sistema migratorio, come la direzione dei flussi, la durata dei progetti migratori, la qualifica dei migranti, l’impatto sulle economie di provenienza; la frammentazione geografica, che tende a moltiplicare i luoghi di partenza e a dare centralità a quelli di transito; i processi di integrazione degli immigrati, fortemente condizionati dal contesto territoriale di accoglienza; le migrazioni viste da Sud, ossia le politiche migratorie di Egitto e Marocco. Nella seconda parte il Rapporto prende in esame i settori che maggiormente condizionano lo sviluppo delle economie dell’area.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2015
a cura di Eugenia Ferragina
Il Rapporto sulle economie del Mediterraneo giunge quest’anno alla decima edizione. Pubblicazione originale nel panorama italiano per il taglio sia economico sia politico dei saggi di cui si compone, oltre ad aggiornare lo stato dei diversi ambiti d’interesse presi in esame, il Rapporto da sempre propone linee interpretative, presenta fatti, offre dati aggiornati, confermandosi strumento indispensabile per chi deve cogliere le tendenze in atto. Anche questa edizione offre ai lettori uno sguardo ampio su quanto accade nell’area euro-mediterranea, per coglierne mutamenti, crisi, prospettive e aspettative di sviluppo: flussi migratori, relazioni economiche, trasformazioni politiche, rivolte e speranze che hanno caratterizzato gli ultimi dieci anni del processo di integrazione tra le due rive del Mediterraneo. Per comprendere meglio il cammino e le trasformazioni che hanno segnato questo decennio, il Rapporto 2015 propone all’interno dei diversi capitoli una sintesi degli aspetti più interessanti e originali trattati nelle edizioni precedenti.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2014
a cura di Eugenia Ferragina e Paolo Malanima
L’edizione 2014 del Rapporto sulle economie del Mediterraneo si apre quest’anno con due analisi di scenario. La prima presenta uno sguardo d’insieme sui nuovi sistemi politico-istituzionali dei paesi arabi del Mediterraneo aggiornato al 2013, con particolare riferimento alla loro posizione sulla scena internazionale e ai rapporti con i paesi occidentali. La seconda guarda al Mediterraneo nel contesto più ampio dei nuovi equilibri economici mondiali e concentra l’attenzione sull’Europa prima e dopo la crisi finanziaria globale e sul ruolo dell’Italia nel Mediterraneo. Altro elemento di originalità è un capitolo sui «Mediterranei d’Europa», che presenta il Mar Nero come una sub-regione di confine storicamente legata al Mediterraneo. Nei capitoli che seguono sono affrontati nello specifico i problemi di corruzione e spesa pubblica, le convergenze e le divergenze demografiche tra le due rive del Bacino, il ruolo delle rimesse dei migranti, la comparsa sulla scena mediterranea di Cina e India, le ricadute ambientali del turismo, la produzione e il consumo di energia e la produttività mediterranea in tempo di crisi. Analisi sintetiche e puntuali, corredate da un’aggiornata appendice statistica, rendono il Rapporto non solo uno strumento utile agli esperti di diversa provenienza disciplinare, alle istituzioni e agli operatori economici, ma anche un efficace strumento didattico.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2013
a cura di Paolo Malanima
L’edizione 2013 del Rapporto sulle economie del Mediterraneo è dedicata alle vicende economiche dei paesi dell’area del Mediterraneo in relazione con la crisi che sta interessando dal 2008 l’intero mondo avanzato. Le ripercussioni di una crisi così prolungata sono avvertite anche dalle economie più deboli. In alcune di queste, inoltre, sono evidenti nel 2012-2013 anche gli effetti, in negativo, delle vicende politiche della «primavera araba». Dopo un capitolo dedicato agli sviluppi delle economie mediterranee nell’ultimo mezzo secolo, gli altri capitoli prendono in esame la crisi globale nel Mediterraneo, la demografia, i flussi migratori, gli investimenti diretti esteri, il settore pubblico, l’ambiente, l’energia. L’obiettivo è quello di fornire al lettore gli elementi per capire le vicende economiche in atto attraverso una sintesi ricca di informazioni quantitative sui 25 paesi che circondano il Mediterraneo. Ogni capitolo è corredato di un’appendice coi principali indicatori economici aggiornati.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2012
a cura di Paolo Malanima
Il Rapporto sulle economie del Mediterraneo, giunto nel 2012 alla sua ottava edizione, è dedicato alle vicende economiche e alle loro relazioni con la «primavera araba»; con le rivolte, cioè, che dai primi mesi del 2011 hanno interessato alcuni paesi arabi. Gli autori del Rapporto ritengono che la crisi economica globale da una parte e le rivolte dall'altra abbiano radici diverse e che una correlazione troppo semplice fra i due fenomeni non sia convincente; ritengono, tuttavia, che sia importante conoscere la cornice economica delle trasformazioni politiche in corso. Dopo i due capitoli iniziali, dedicati a economia e politica, il Rapporto prende in esame i fenomeni migratori, il commercio e gli investimenti diretti esteri, il settore pubblico (in particolare il debito pubblico), l'ambiente, l'energia, la produttività. Come di consueto presenta una sintesi ricca di informazioni quantitative sui 25 paesi che circondano il Mediterraneo. Ogni capitolo è corredato, infatti, di un'appendice coi principali indicatori economici aggiornati, in modo da offrire al lettore uno strumento per orientarsi nelle trasformazioni in corso.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2011
a cura di Paolo Malanima
Il Rapporto 2011, giunto alla settima edizione, offre anche quest'anno una aggiornata ricostruzione dell'economia dei 25 paesi che circondano il Mediterraneo. Come di consueto presenta una sintesi ricca di informazioni quantitative: ogni capitolo è, infatti, corredato di un'appendice con i principali indicatori economici aggiornati. Sostenibilità e ambiente, temi centrali di questa edizione, sono trattati alla luce dell'inevitabile pressione esercitata su di loro dallo sviluppo economico, pressione derivata sia dal consumo di risorse naturali rigenerabili ed esauribili, sia dagli effetti negativi - come l'inquinamento - generati dalle attività economiche. In una prospettiva globale e di lungo periodo, l'aumento dei redditi pro capite e della popolazione mondiale pone, dunque, il problema della sostenibilità dello sviluppo, che il Rapporto ha cura di segnalare.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2010
a cura di Paolo Malanima
Il Rapporto 2010 sulle economie del Mediterraneo non poteva che essere dedicato agli effetti della crisi economica. Come le diverse economie ne sono state colpite? Quali settori lo sono stati maggiormente? Quali sono state, e sono ancor oggi, le reazioni? Queste le domande a cui i diversi capitoli del Rapporto danno una risposta. E' interessante osservare che la bassa integrazione fra le 25 economie del Mediterraneo ha ostacolato la diffusione dall'una all'altra della crisi finanziaria e limitato i suoi effetti, che sono stati pesanti nelle economie più forti e assai meno nelle economie più deboli, dove si è avuta piuttosto una flessione del saggio di crescita. E così, in un certo senso, la crisi ha contribuito al processo di convergenza in corso da qualche anno nelle economie del bacino mediterraneo. Dopo di essa le economie del Sud e dell'Est saranno meno lontane da quelle del Nord di quanto non lo fossero prima.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2009
a cura di Paolo Malanima
In questi ultimi anni, nei paesi del Sud e dell'Est del Mediterraneo i tassi di crescita sono stati mediamente superiori a quelli dei paesi del Mediterraneo settentrionale e a quelli medi dell'Unione Europea. In diversi casi essi hanno superato il 4 per cento, mentre in molte regioni avanzate raramente si arriva al 2. Se è vero che un tasso del 4 per cento è assai inferiore a quello di un paese come la Cina, è comunque vero che ci troviamo di fronte a un avanzamento graduale che contribuisce, anno dopo anno, a ridurre i divari economici, che pure rimangono considerevoli. Certo la crisi attuale, che sta ora coinvolgendo i paesi meno avanzati dell'economia globale e, fra questi, quelli delle sponde Sud e Est del Mediterraneo, può avere pesanti ripercussioni negative sulle economie più deboli e accentuare i divari di sviluppo. È questo uno dei temi portanti dell'edizione 2009 del "Rapporto sulle economie del Mediterraneo", a cura dell'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il volume è articolato in dieci capitoli, che documentano i principali indicatori economici: la popolazione, le migrazioni, lo sviluppo umano, il commercio estero, l'innovazione produttiva e tecnologica, le politiche sociali, la finanza, la produzione e il consumo di energia. Ogni capitolo è corredato da un'ampia documentazione statistica aggiornata.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2008
a cura di Paolo Malanima
Le differenze nel grado di sviluppo delle economie del Mediterraneo sono ancora forti. Non esiste soltanto un divario fra i paesi del Nord e quelli del Sud. All'interno di ogni area le diversità sono considerevoli: nelle economie, nei livelli salariali, nell'andamento della popolazione, nei flussi di emigrazione, nelle politiche economiche, nel movimento commerciale, nelle tecniche e nell'innovazione, nella salvaguardia dell'ambiente. Questa quarta edizione del "Rapporto sulle economie del Mediterraneo", elaborato dall'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, si propone di documentare e spiegare queste differenze analizzando i principali indicatori economici - dalla popolazione, ai conti pubblici, all'innovazione e tecnologia, ai consumi di energia, ai flussi finanziari e commerciali, agli indicatori ambientali. I vari capitoli sono corredati da appendici che forniscono un'ampia documentazione statistica aggiornata.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2007
a cura di Paolo Malanima
Qual è il livello di sviluppo delle diverse economie mediterranee? Quale il grado d'integrazione? Quali le differenze nelle condizioni economiche e sociali? Quale l'andamento degli scambi? Quale l'influenza delle politiche economiche nazionali? A queste e altre domande cerca di dare risposta questa terza edizione del "Rapporto sulle economie del Mediterraneo", elaborato dall'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISSM-CNR). I vari capitoli che lo compongono analizzano i principali indicatori economici - popolazione, prodotto, conti pubblici, energia, livelli di vita - e forniscono i dati statistici più importanti e aggiornati su questo universo composito in continua trasformazione, aiutando a mettere a fuoco le caratteristiche che distinguono le diverse aree in cui esso è suddiviso.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2006
a cura di Paolo Malanima
Qual è il livello di sviluppo delle diverse economie mediterranee? Quale il loro grado d'integrazione? Quali le differenze nelle condizioni economiche e sociali? Quale l'andamento degli scambi? Quale l'influenza delle politiche economiche nazionali? A queste e altre domande cerca di dare risposta questo secondo "Rapporto sulle economie del Mediterraneo", elaborato dall'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISSM-CNR). Esso si propone di presentare un quadro complessivo agile, ma rigoroso e ricco di informazioni e analisi economiche, su tutti i paesi del Mediterraneo. L'informazione statistica aggiornata, che occupa buona parte del volume, mette a disposizione una serie di dati altrimenti difficile da reperire in maniera organica. Il volume colma quindi una lacuna, consentendo di mettere a fuoco le differenze che distinguono le regioni di questo universo composito in rapida trasformazione.
Rapporto sulle economie del Mediterraneo
Edizione 2005
a cura di Paolo Malanima
Quanto avviene nel Mediterraneo è importante per comprendere l'economia globale di oggi e di domani. Ma le regioni che fanno parte di questa area, divisa fra tre continenti, hanno caratteristiche molto diverse e un grado di integrazione assai modesto. Per questo è raro che l'area del Mediterraneo venga presa in esame come "insieme economico", come invece avviene nel "Rapporto sulle economie del Mediterraneo", di cui l'Edizione 2005 rappresenta il primo di una serie di volumi che saranno elaborati ogni anno dall'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISSM-CNR). Il "Rapporto sulle economie del Mediterraneo" si propone di presentare un quadro complessivo agile, ma rigoroso e ricco di informazioni statistiche ed analisi economiche su tutti i paesi del Mediterraneo, privilegiando l'informazione statistica aggiornata, che occupa infatti buona parte del libro. La struttura macroeconomica del volume consente poi di mettere a fuoco le differenze che distinguono le regioni di questo universo composito in rapida trasformazione.