Presentazione
Il Rapporto sulle economie del Mediterraneo (dal 2020, Mediterranean economies, nella versione inglese), presenta una sintesi aggiornata delle ricerche di carattere socio-economico sul Mediterraneo condotte dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo (ISMed) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Il Rapporto viene pubblicato per la prima volta nel 2003 come numero unico e diventa una pubblicazione periodica nel 2005. Edita da il Mulino, ha una cadenza annuale.
Obiettivi
Negli ultimi anni, le relazioni economiche internazionali e le condizioni politiche nei paesi del Mediterraneo sud-orientale sono in fase di trasformazione. In questo quadro di forte cambiamento, gli obiettivi e gli strumenti della politica mediterranea europea vanno riconsiderati, allo scopo di raccogliere elementi utili a rafforzarla e a suggerirle nuovi indirizzi. Un rilancio delle strategie di cooperazione tra le rive del bacino richiede una buona conoscenza dei caratteri strutturali e delle dinamiche politiche ed economiche delle economie delle rive Sud ed Est del bacino. Il Rapporto vuole rispondere a una domanda di conoscenza di queste dinamiche che proviene da attori economici e istituzionali (policy maker) e che trova riscontro anche nell’offerta formativa universitaria e post universitaria che individua spesso il Mediterraneo come caso di studio rappresentativo delle relazioni tra il Nord e il Sud del mondo. Il Mediterraneo è uno spazio molto integrato al suo interno, come i dati sull’interscambio e la logistica mostrano in maniera evidente, ma presenta anche tutte le criticità di uno spazio disomogeneo all’interno del quale entrano in contatto paesi che presentano profonde diseguaglianze economiche, diversi indicatori di sviluppo umano, processi di democratizzazione in fieri e dagli esiti ancora incerti e conflitti mai sopiti che alimentano un perenne stato d’instabilità politica. Pertanto, pur mantenendo il suo carattere di osservatorio permanente sulle economie del Mediterraneo, si sta attuando una graduale apertura del Rapporto ai temi di carattere politico-istituzionale, strumenti di analisi indispensabili per leggere uno scenario internazionale in cui le dinamiche geopolitiche e geoconomiche influenzano in maniera decisiva la crescita economica globale. La riflessione sul futuro della cooperazione e sulla necessità di un ripensamento delle politiche euromediterranee che emerge anche dai programmi comunitari più recenti come Horizon 2020, nasce dalla consapevolezza che l’instabilità economica mondiale impone la ricerca di risposte regionali, poiché sono evidenti le ripercussioni negative della crisi sui mercati nazionali e la necessità di costruire nuovi percorsi di sviluppo basati sul rafforzamento della cooperazione intergovernativa. Il Rapporto sulle economie del Mediterraneo rappresenta una pubblicazione originale rispetto ad altri prodotti di ricerca in circolazione in Italia. Tali rapporti si caratterizzano per un focus esclusivamente politico, di analisi delle relazioni euro-mediterranee e d’identificazione di strategie di politica estera per gestire situazioni di emergenza (controllo dei focolai d’instabilità politica, gestione dei flussi migratori) o per il taglio esclusivamente economico, di supporto alle aziende interessate a investire nei PSEM. Il rapporto ISSM si colloca all’intersezione di questi due diversi approcci disciplinari, prodotto di ricerca e di riflessione in grado di far interagire la politica con l’economia. Inoltre, il rapporto non si limita a un aggiornamento dello stato dei diversi ambiti d’interesse economico presi in esame, ma propone linee interpretative, presenta i fatti e le cifre, dando loro una lettura capace di cogliere le tendenze in atto.
Focus
Il rapporto rappresenta un osservatorio sulle dinamiche di cooperazione socio-economica in ambito euromediterraneo, analizzate nei loro aspetti fondamentali (popolazione, commercio, investimenti esteri, ambiente, geopolitica, etc..) e focalizzate sulle relazioni euro-mediterranee e sulle interdipendenze che si manifestano tra le tre rive del bacino. Il rapporto punta ad essere un propulsore per ridare slancio alla politica dell’Italia nel Mediterraneo per un rilancio delle posizioni commerciali della riva Sud ed Est del bacino svantaggiate nei confronti di potenze europee extramediterranee, come la Germania, e che vede ridursi la sua centralità logistica, con il declassamento dei porti italiani, sempre più esposti alla concorrenza di altri scali europei mediterranei e sud-mediterranei. L’esigenza che l’Europa ha di governare fenomeni complessi, come la pressione migratoria, la presenza di vecchi conflitti mai risolti nella riva sud-orientale del bacino (il conflitto arabo-israeliano, le continue tensioni interetniche in Libano), di nuovi conflitti come la guerra Russo-Ucraina e la crisi della striscia di Gaza, gli strascichi di guerre civili in Libia e Siria, la richiesta di asilo di popolazioni in stato di guerra, impone un cambiamento di rotta e richiede il superamento di un Mediterraneo visto da Nord. Solo da uno sguardo incrociato sulle società del Mediterraneo analizzate nella loro reciproca interdipendenza, può emergere una strategia comune che valorizzi convergenze di obiettivi politici e complementarietà economiche. Di queste dinamiche si occupa il Rapporto attraverso la scelta di un focus annuale sul tema di maggiore impatto socio economico sull’area. L’importanza di queste dinamiche è stata recentemente evidenziata dalla Raccomandazione del Parlamento europeo alla Commissione europea e l’Alto rappresentante. Questi hanno adottato una Comunicazione congiunta (e il relativo “Piano economico e d’investimento per i vicini meridionali”) che propone un ambiziosa e innovativa nuova Agenda per il Mediterraneo da 7 miliardi di euro.
Questo sarà il focus della prossima edizione del Mediterranean economies, a 20 anni dalla sua nascita.
Destinatari
Il rapporto si propone quale strumento utile agli esperti di diversa provenienza disciplinare, alle istituzioni, agli operatori economici e anche come efficace strumento didattico rivolto agli studenti dei corsi universitari e dei master che hanno come caso di studio l’area mediterranea. Il rapporto mira ad ampliare la sua diffusione sul territorio nazionale attraverso il coinvolgimento delle Camere di Commercio, le Fondazioni bancarie e le Associazioni di rappresentanza delle imprese produttrici di beni e servizi. Il ruolo fondamentale che esse svolgono nei processi di internazionalizzazione del sistema produttivo nazionale e nella promozione del made in Italy sui mercati internazionali, rende queste organizzazioni e la fitta rete di organismi enti e associazioni che ad esse fanno capo, soggetti interessati alle informazioni economiche fornite da questa pubblicazione.
Dati statistici
Un contributo importante del Rapporto è fornire dati aggiornati sui paesi del Mediterraneo. All’intersezione di 3 continenti, il Mediterraneo non figura in maniera sistematizzata in nessuna banca dati e non è facile accedere ai principali indicatori economici che riguardano la regione. Il lavoro di raccolta dati che nel corso degli anni è stato fatto dai diversi contributori del Rapporto viene sistematizzato e reso disponibile nelle varie edizioni. Una serie di dati statistici è inoltre disponibile nel Database sulle Economie Mediterranee DataMed dell’ISMed.
Editore: Il Mulino
ISBN edizione digitale: 9788815411167
DOI: 10.978.8815/411167
Licenza: CC BY-NC-ND
Pubblicazione a stampa: 2023
ISBN edizione a stampa: 9788815387783
Collana: Annuario Issm
ISSN:2975-013X
Pagine: 357
Una collana del CNR-ISMed
La VISIONE dell’ISMed: “per un Mediterraneo di pace e prosperità”
L’ISMed è un istituto del CNR che s’ispira ad una Visione di un Mediterraneo di pace e prosperità, basata sui valori che accomunano i Paesi dell’area. Nasce dall’idea che il Mediterraneo può essere un’opportunità di crescita e sviluppo sia per i paesi più ricchi della sponda nord che per quelli della sponda sud e dalla consapevolezza che la ricerca scientifica è lo strumento per concretizzare queste opportunità.
Il Mediterraneo
Che cosa è il Mediterraneo? Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre, insomma, un crocevia antichissimo.
Fernand Braudel
Da millenni tutto vi confluisce, complicandone e arricchendone la storia: bestie da soma, vetture, merci, navi, idee, religioni, modi di vivere.
Fernand Braudel